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La rivoluzione nei dichiarativi martedì 24 ottobre 2023

Il Consiglio dei Ministri si è riunito il 23 ottobre 2023; tra i punti all’ordine del giorno, lo schema del decreto legislativo avente ad oggetto “Razionalizzazione e semplificazione delle norme in materia di adempimenti tributari”. Si tratta di un primo passaggio verso la realizzazione della riforma fiscale, secondo i principi ed i criteri stabiliti nella legge delega nr. 111 del 9 agosto 2023. Le modifiche in via di introduzione sono numerose, e spaziano in diversi ambiti. In questa sede si vuole fornire una prima visione di insieme con riferimento alle novità introdotte in materia di dichiarazioni dei redditi, modello 730 e modello Redditi. Una prima novità, contenuta nell’articolo 1, riguarda la precompilata (modello 730) per dipendenti e pensionati. Si intende introdurre un nuovo meccanismo di interazione con il contribuente, non più basato sui campi del modello dichiarativo, bensì direttamente sulle informazioni di cui dispone l’Agenzia delle Entrate. Tali informazioni, a partire dal 2024, saranno proposte al contribuente (che sarà sempre libero di accettarle tal quali, o di modificarle), e poi “tradotte” in compilazione del modello. Cambia completamente l’ottica: se attualmente il contribuente si vede proporre il dichiarativo, che come ben sappiamo è composto da “enne” caselle e codifiche che certamente non sono di immediata comprensione, e poi può separatamente consultare la documentazione a supporto dei valori proposti, nel prossimo futuro la documentazione verrà proposta “con linguaggio semplificato” e il contribuente non dovrà far altro che confermare o modificare, senza preoccuparsi di individuare il corretto campo della dichiarazione. Possiamo quindi immaginare un precompilato nel quale il sistema propone al contribuente domande del tipo: “Hai sostenuto una spesa medica di euro … presso lo studio medico… in data…?” e, in caso di risposta affermativa, ciò si traduce nella spesa “incasellata” nel dichiarativo secondo le regole previste per la specifica detrazione. Il modello 730 vedrà inoltre ampliata la propria portata, così come previsto dall’articolo 2, e potrà accogliere tutte le tipologie reddituali riconducibili alle persone fisiche non titolari di partita IVA, ivi inclusi i redditi di natura finanziaria o il quadro RW. Ad avvenuta concreta realizzazione della novità, previa emanazione del provvedimento del direttore dell’Agenzia con il quale vengono approvati i modelli, il modello Redditi sarà riservato ai soli titolari di partita IVA. Vengono meno anche alcuni ostacoli che attualmente possono indurre il non titolare di partita IVA a scegliere il modello Redditi in luogo del 730, ovvero l’impossibilità, in presenza di sostituto di imposta, di richiedere direttamente il rimborso all’Agenzia delle Entrate o di effettuare i versamenti dovuti con modello F24. Con le modifiche introdotte, anche utilizzando il 730 si potrà scegliere la via più congeniale per il rimborso o il pagamento (a seconda dei casi) indipendentemente dal fatto che sussista o meno un sostituto di imposta.
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