| Non penalmente rilevante in caso di ravvedimento |
venerdì 13 settembre 2013 |
| La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 37350 del 12 settembre 2013, ha statuito che non è reato di indebita compensazione utilizzare in compensazione crediti non ancora validati dalla presentazione della dichiarazione dei redditi. Il contribuente aveva presentato modelli F24 infedeli per aver utilizzato inesistenti crediti Iva per pagare i contributi Inps ma prima dei termini di presentazione della dichiarazione si era ravveduto versando le somme precedentemente compensate unitamente a interessi e sanzioni. Per la Suprema Corte non sussistevano gli estremi del reato in quanto l’imputato si era limitato a consegnare modelli F24 recanti importi non corretti con conseguente omesso versamento senza però ricorrere ad artifici o a documentazione infedele. |
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