| Solo la buona fede salva la detrazione dell’Iva |
lunedì 19 novembre 2012 |
| La Ctr Umbria, con la sentenza n. 136/03/2012, ha stabilito che il diritto alla detrazione Iva è subordinato alla circostanza che il committente non abbia avuto consapevolezza della falsità delle fatture. Pertanto, anche l’accertamento basato sulla presunta inesistenza soggettiva delle fatture è illegittimo laddove il committente riesca a provare la propria buona fede attraverso una serie di elementi che consentono di poter escludere non solo la conoscenza ma anche la conoscibilità di tale circostanza, secondo criteri di media diligenza. |
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