| Paritarie e Agenzia delle Entrate |
martedì 15 maggio 2012 |
| L’obbligo per le scuole private di segnalare all’Agenzia delle Entrate il pagamento delle rette superiori a 3.600 euro è un obbligo di legge. E le informazioni raccolte, come nel caso dell’iscrizione dei figli alle scuole private, non rappresentano in alcun modo indici di ricchezza o di lusso, bensì voci di spesa per ricostruire il reddito speso dai cittadini e verificare se in linea con il reddito dichiarato. I costi sostenuti per l’istruzione nelle scuole private sono soltanto una di queste 100 voci necessarie a “fotografare” complessivamente la capacità di spesa della famiglia e incidono marginalmente rispetto ad altre, sicuramente definibili di “lusso”, che denotano una notevole disponibilità economica. I controlli dell’Agenzia delle Entrate scattano solo lì dove tra reddito speso e reddito dichiarato esiste una forte incongruenza che per legge deve essere almeno superiore al 20%. In ogni caso, il cittadino potrà dimostrare, in fase di contraddittorio con l’Agenzia, che quelle spese sono finanziate non con il reddito ma con altri mezzi quali ad esempio eredità, donazioni o risparmi. |
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