| No a ipoteche ed espropri al di sotto dei 20mila € |
martedì 28 febbraio 2012 |
| A maggior tutela dei contribuenti sono state introdotte, nel decreto semplificazioni, novità anche per i concessionari della riscossione, per cui vengono modificati gli articoli 76 e 77 del D.P.R. n. 602/1973.
Secondo la nuova previsione Equitalia potrà procedere all'espropriazione immobiliare se l'importo complessivo del credito, per cui si procede al recupero, supera complessivamente i 20mila euro. Tale limite costituisce la soglia al di sotto della quale il concessionario non potrà mai avviare la procedura.
L'importo di 20mila euro costituirà inoltre il nuovo limite al di sotto del quale il concessionario della riscossione dovrà astenersi dall'effettuare, oltre all'espropriazione, anche l'iscrizione ipotecaria sui beni del debitore quale misura cautelare.
Con l'introduzione di questo limite unico valevole per qualsiasi situazione, sia essa per l'iscrizione delle misure cautelari sia essa per l'espropriazione immobiliare vera e propria, si vuole fare chiarezza sulla delicata questione che già in passato è stata oggetto di dure e aspre polemiche fra contribuenti e concessionari.
Viene infine introdotto, in deroga alle previsioni del codice di procedura civile, un sistema di pignoramento degli stipendi simile a quello vigente in Francia.
Potranno essere pignorati stipendi, salari e altre indennità equipollenti percepiti dal debitore nelle seguenti misure: un decimo degli importi fino a 2mila euro; un settimo degli importi da 2mila a 5mila euro. Per gli importi superiori si applicheranno le vecchie norme civilistiche nella misura di un quinto.
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