| Il miglior "amico" del redditometro? La parità. |
lunedì 20 febbraio 2012 |
| Nella sua giusta caccia all’evasore, l’Agenzia delle entrate ha deciso ancora una volta di inserire le scuole private tra gli indicatori di ricchezza.
Il nuovo redditometro dovrebbe entrare in funzione entro giugno 2012, rendendo operativo il meccanismo che confronta i redditi dichiarati dai contribuenti con l’effettivo tenore di vita misurato attraverso le spese sostenute.
Sappiamo bene che i tempi sono difficili e che è necessario reperire nuove risorse economiche anche attraverso una serrata lotta all’evasione, ma troppo importante è la questione educativa per essere mescolata ad aspetti di tutt’altra natura! Anziché identificare le famiglie che sostengono i costi dell’istruzione non statale come dei potenziali o probabili evasori, allora, perché non incamminarsi decisamente verso una piena e totale parità, che consenta di scegliere senza oneri aggiuntivi (o a parità di oneri) scuole statali o non statali?
Sparirebbero le scuole esclusive e lo Stato, infine, risparmierebbe enormemente. Ma, soprattutto, si investirebbe sul bene più importante per il futuro della nostra società: il capitale umano, che è ciò di cui più c’è bisogno per accrescere l’output potenziale del nostro paese, anche in termini economici.
Insomma, anziché investire nella cultura del sospetto che piace tanto a certi quotidiani (tutti possibili evasori fino a prova contraria...), investiamo in cultura della educazione. Ne avrebbe un enorme giovamento tutta la nostra società.
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