| Illegittima l'ispezione in locali dati in comodato |
venerdì 20 gennaio 2012 |
| La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 631 del 18 gennaio, respingendo il ricorso dell'Agenzia delle Entrate ha chiarito che ai fini dell'accertamento è illegittima l'ispezione presso l'abitazione dell'amministratore della società se non sussistono gravi indizi di colpevolezza.
A maggior ragione nei locali dati in comodato a un parente.
La vicenda riguarda un accesso effettuato dalla Guardia di Finanza nei locali dati in comodato alla nonna che viveva nello stesso pianerottolo dell'amministratore.
Il comportamento tenuto dalla Gdf avrebbe, secondo l'avvocato della società, invalidato il successivo accertamento fondato su una procedura viziata a monte.
In particolare l'avvocato aveva sostenuto che non sussistevano gravi indizi di evasione richiesti dall'art. 52 del D.P.R. n. 633/1972 e soprattutto l'intrusione nei locali dati in uso gratuito alla nonna era illegittimo.
Gli Ermellini hanno accolto a pieno la tesi difensiva, in quanto non sussistevano gravi indizi di violazione di norme tributarie e pertanto hanno dichiarato l'annullamento per illegittimità derivata dell'atto consequenziale impugnato del procedimento amministrativo.
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