| Scuole paritarie, salta tetto minimo. |
lunedì 26 settembre 2011 |
| Le scuole paritarie potranno osare quello che è vietato alle statali. Mentre il lavoro nero nelle scuole è in aumento, una recente circolare del ministero dell'Istruzione consentirà
alle private di formare classi con meno di 8 alunni. Due aspetti che soltanto apparentemente sono separati. Ma andiamo con ordine. Sul sito del ministero dell'Istruzione è comparsa la circolare numero 4334, datata 24 giugno, che ha per oggetto "scuole paritarie: numero minimo di alunni per classe". Il direttore generale Carmela Palumbo spiega che il Tar Lazio, con due diverse sentenze del 2009, ha annullato la
disposizione introdotta nel 2007 dal ministro della Pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni, relativa al requisito del numero minimo di alunni per classe per il riconoscimento della parità scolastica. Questo parametro era stato imposto perché, con un numero inferiore di alunni per classe, le rette richieste ai genitori non consentono ai gestori di pagare neppure gli insegnanti. Del resto, sono tantissime le denunce di
docenti di scuole paritarie che lavorano per il solo punteggio, senza nessuna retribuzione o con un compenso risibile. Ieri mattina, l'Istat ha pubblicato i dati sulla "misura dell'occupazione non regolare nelle stime di contabilità
nazionale": il cosiddetto lavoro nero. Fra le attività economiche che si avvalgono di lavoro nero c'è anche l'istruzione, dove gli occupati dipendenti irregolari sono in aumento: più 10,5 per cento dal 2008 al 2009. Un dato che è
presumibilmente da associare alle sole scuole non statali, visto che quelle pubbliche non possono avvalersi di insegnanti "irregolari".
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