| Furto dipendente di piccola entità-licenziamento |
lunedì 12 settembre 2011 |
| La Cassazione, sentenza n. 17739/2011, ha ritenuto non proporzionata la sanzione espulsiva nel caso di un lavoratore che ha commesso un furto di piccola entità (circa 5 euro), quando alle spalle vi sono diversi anni di rapporto di lavoro ineccepibile.
Il lavoratore in questione non aveva mai avuto precedenti e non era mai stato oggetto di alcuna sanzione datoriale.
Per questo lo stesso ha impugnato il licenziamento ritenendo la sanzione espulsiva eccessiva, ritenendo più opportuno che l’azienda optasse per una sanzione conservativa, anche sospensiva, perché più proporzionata.
La Cassazione ha ritenuto che non sussisteva un notevole inadempimento degli obblighi contrattuali tale da non consentire la prosecuzione neppure temporanea del rapporto di lavoro, stante l’esiguità della somma presa dal lavoratore ed i 14 anni di rapporto di lavoro.
In definitiva, anche dinanzi ad un piccolo furto, va sempre valutata la proporzionalità tra la gravità dell’azione e la sanzione datoriale, prendendo sempre in considerazione l’intero rapporto di lavoro.
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