| Prescrizione in cinque anni |
marted́ 26 luglio 2011 |
| La Corte di Cassazione nella sentenza n. 16099 del 22 luglio, ha precisato che il Fisco per riscuotere le sanzioni pecuniarie ha cinque anni di tempo e non dieci.
In altre parole il credito che l'amministrazione finanziaria vanta nei confronti dei contribuenti per le sanzioni irrogate si prescrive in cinque anni e non in dieci.
In tale maniera i giudici della Suprema Corte hanno bacchettato i funzionari dell'amministrazione finanziaria e hanno respinto la tesi da loro sostenuta secondo cui al credito per le sanzioni pecuniarie irrogate per le violazioni alle norme dettate in materia di Iva si applicherebbe la prescrizione decennale, in quanto la disposizione contenuta nell'art. 17 della legge n. 4/1929 dovrebbe intendersi derogata dalla norma speciale di cui all'art. 60 del D.P.R. n. 633/1972.
La disposizione invocata dall'amministrazione finanziaria, infatti, non contiene alcuna disciplina della prescrizione del credito per riscossione di sanzioni pecuniarie, ma stabilisce le modalità e i termini per l'esecuzione del pagamento dell'imposta accertata dal fisco.
Gli avvisi con i quali vengono irrogate le sanzioni hanno natura di atti amministrativi e sono privi di attitudine ad acquistare efficacia di giudicato, la decadenza del contribuente dal termine per l'opposizione del ricorso non produce effetti di ordine processuale ma solo effetti di ordine sostanziale: l'accertamento del credito diventa definitivo rendendo inapplicabile, ai fini della prescrizione, l'articolo 2953 c.c..
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